A proposito di eventi spiacevoli, probabilmente uno degli accadimenti che per molte persone rappresenta un problema è doversi rapportare con interventi chirurgici, visite mediche invasive o prelievi di sangue che comportano il contatto con gli aghi.
Nota come “belonefobia”, la cosìdetta “paura degli aghi” è più diffusa di quanto possiamo pensare: l’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che il 10% della popolazione globale abbia sperimentato almeno una volta questa condizione.
Come si manifesta questa fobia specifica?
Innanzitutto ci tengo a fare una premessa: ogni persona è sempre diversa ed ha un modo di vivere e sentire un problema in modo unico.
Spesso nei miei articoli adotto un linguaggio derivato dal DSM V, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Comunemente viene utilizzato dagli operatori della sanità per parlare un linguaggio comune, ma abbiamo bene in mente che si tratta di definizioni generali e indicative.
In questo senso, la paura degli aghi viene inserita nell’ambito delle “fobie specifiche” e viene descritta come una paura marcata, persistente e sproporzionata non solo quando lo stimolo fobico è presente ma anche quando si aspetta di affrontare un oggetto o una situazione specifica.
In particolare, nella belonefobia è frequente iniziare a provare ansia già alla sola idea di dover andare, ad esempio, a fare un prelievo di sangue, ben prima quindi di effettivamente ricevere la puntura.
Nello specifico si potrebbe provare preoccupazione, ansia, agitazione, battito cardiaco accellerato, desiderio impellente di allontanarsi dalla situazione che viviamo come sgradevole per noi.
Questo problema è così diffuso e così tanto influenza la vita delle persone che si stanno iniziando ad introdurre dei nuovi strumenti come la NFIT (needlefree injection technology) che mira proprio a trovare delle alternative agli aghi per le procedure mediche, a partire dai vaccini.
Sapevi che la Terapia a Seduta Singola può essere d’aiuto anche per affrontare la paura degli aghi?
Per approfondire, puoi leggere il mio articolo sull’argomento pubblicato sul sito One Session!
